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Primo maggio: Fapi a Conte, misure del governo deboli, vogliamo lavorare
Roma, 30 apr – (Nova) – “Dopo due mesi di lockdown, migliaia di artigiani, commercianti e piccole imprese versano in gravissime difficolta’ economiche. Tantissimi nostri associati contattano le nostre sedi sul territorio per chiedere aiuto, anche perche’ non riescono a garantire il sostentamento delle proprie famiglie”. Lo ha scritto in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, il presidente nazionale della Fapi, la Federazione autonoma piccole imprese, Gino Sciotto, in occasione della festa del 1 maggio, chiedendo di ritornare a lavorare. “Il governo da Ella presieduto – ha proseguito nella missiva – ha accennato a dalle misure economiche, tuttavia le riteniamo deboli e forse inefficaci per l’entita’ della crisi che si e’ generata a seguito dell’emergenza sanitaria. Artigiani, commercianti e piccoli imprenditori chiedono al governo da Ella presieduto di ritornare a lavorare e a produrre. Il popolo degli autonomi e’ abituato a fare sacrifici e a pagare le tasse, non aspetta la mancetta dallo Stato che sia di 600 o 800 euro”.”Le piccole e medie imprese – ha aggiunto l’esponente delle piccole partite iva – dovranno affrontare una nuova fase di start up, pertanto e’ necessario garantire liquidita’ per la ripartenza, sburocratizzando le procedure bancarie e sospendendo il pagamento dei tributi e contributi almeno fino al 2021. Servono soldi, diversamente tante attivita’ non riusciranno a ripartire, e con loro rischia di fermarsi il cuore pulsante dell’economia italiana”.
“Mancati incassi e debiti crescenti – ha sottolineato Sciotto – hanno portato un momentaneo disequilibrio finanziario che non sara’ facile da rimettere in sesto, sventiamo il pericolo che tantissime partite iva getteranno la spugna al cospetto di un quadro a tinte fosche, finendo per aggiungere peso sociale sul bilancio dello Stato. Il decreto Liquidita’ doveva aiutare le imprese, favorire l’accesso al credito, ma di fatto la burocrazia bancaria sta frapponendo troppo ostacoli agli autonomi, e le poche pratiche finanziate con importi assai esigui saranno utilizzati per il pagamento dei contribuiti e delle tasse. La nostra missione, il nostro impegno, la nostra passione resta quella di aiutare le imprese a fare impresa, ma compito del governo e’ favorire la libera iniziativa economica, ora piu’ che mai”. “L’Italia – ha concluso il presidente nazionale della Fapi – ha bisogno di riaccendere il motore della crescita e dello sviluppo, di ornare ad essere competitiva e di rialzarsi dall’egemonia delle altre potenze europee, perche’ siamo piu’ forti di chi ci vuole deboli”.